Cronenberg su Six Legs, Painkillers e altri progetti incompiuti
Six Legs parlava di alcuni entomologi che scoprono, in un’isola dei Carabi, un insetto che provoca assuefazione in chi se ne nutre, raccontava le avventure del protagonista e dei suoi due stravaganti amici. Può sembrare strano, ma aveva qualcosa di simile a
Ghostbusters, perché c’erano tre personaggi eccentrici che viaggiavano su un loro furgoncino con sopra un simbolo – in questo caso il simbolo di un insetto – e inoltre era una commedia. L’idea che io potessi scrivere la mia commedia aveva un senso. Non avrei girato quella di un altro, ma forse avrei potuto girarne una mia. Ho scritto il finale di getto per avere pronta la prima stesura; la prima parte era molto buona, quella centrale così così e il finale probabilmente piuttosto brutto. Così mi hanno chiesto di accantonare il progetto.
Anche Dino De Laurentiis mi ha fatto molte proposte. Molte storie tratte da Stephen King, perché con lui aveva un accordo, ne era davvero infatuato. Una delle proposte era la sceneggiatura di Ron Shusset tratta da
Total Recall [
Atto di forza, ndr]. Mi viene un terribile mal di testa solo a parlarne […]. Molte persone avevano lavorato e faticato molto, ed erano anche stati spesi un bel po’ di soldi. Un anno dopo la prima telefonata, ho detto a Dino: “Bene, questa è la dodicesima bozza della sceneggiatura. È quella buona. […]” Mi ha telefonato ancora una volta dicendomi: “Va bene, siamo pronti a fare a modo tuo”, ma era troppo tardi. Non potevo tornare indietro. […]
Dawn Steele desiderava molto che io accettassi
Flashdance. L’offerta di dirigere “Witness”, inizialmente intitolato
Called Home, era una proposta precisa. Mi è stato anche mandato
Top Gun, che non si chiamava ancora così. Mi arrivavano continuamente delle proposte. […] Mi sono trovato tra le mani anche
Un piedipiatti a Beverly Hills, quando il protagonista doveva essere Sly Stallone.
Interventi di D. Cronenberg tratti da Il cinema secondo Cronenberg (Cronenberg on Cronenberg) di Chris Rodley (Pratiche Editrice per l’Italia, attualmente fuori catalogo)
A
questa pagina si possono vedere i bozzetti per le scenografie del mai realizzato
Atto di Forza cronenberghiano.
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L'Alien di Cronenberg e Ballard
Recentemente è stato scoperto un breve racconto scritto da James Ballard in occasione della prima idea per il film
Alien che, secondo quanto riportato su ballardian.com, avrebbe dovuto essere diretto da David Cronenberg. Successivamente lo studio rimpiazzò Cronenberg con Ridley Scott e il soggetto di Ballard con quello di Alan D. Foster.
QUI è possibile leggere la novella (in inglese).
Matt - davidcronenberg.tk
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Hai mai considerato di fare un film con grosso budget per uno studio? Ti hanno proposto niente del genere?
DC: "Oh sì! Recentemente
The Truman Show e
Alien 4, e ai primi tempi cose come
Witness e
Top Gun. Oh, anche
Flashdance. […]
Alien 4 mi tenta un po' perché mi supplicano di farlo, e penso che lavorare con Sigourney Weaver e Winona Ryder sarebbe molto bello."
...E c'è quel genere di temi sul corpo su cui lavori spesso...
DC: "Sì, perché l'originale Alien ha preso qualcosa da Shivers. Era ovvio che succedesse. So anche come è successo, ma non ne faccio parola."
contactmusic.com
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Cronenberg sta scrivendo una sceneggiatura,
Painkillers, incentrata su un artista radicale, Saul Tenser, che ha un'insolita elevatissima tolleranza al dolore. Mentre cerca di soddisfare appetiti sessuali ed estetici, viene contattato da un gruppo di enigmatici sovversivi. Si trova sull'orlo di un mondo sotterraneo e deve decidere cosa fare delle informazioni in suo possesso, per salvare o sopprimere quel mondo.
cronendrome.blogspot.com (2003)
DC: “Non so, mi manca un collante. Questo è il Principio di Incertezza di Cronenberg. Pensavo che
Painkillers sarebbe andato in porto, ora non ne sono certo. Sto guardando diverse cose. […] E' sullo stile di cose che ho già fatto. Forse mi sto annoiando di me stesso.”
reallyscary.com (2005)
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David Cronenberg fornisce ulteriori dettagli sul defunto sequel di La Promessa dell’Assassino e il remake della Mosca.
Purtroppo due dei più attesi progetti diretti da David Cronenberg, il sequel di
La Promessa dell’Assassino e il remake/spin-off della
Mosca sono definitivamente morti. Del primo se ne è parlato per anni, ma questa estate la Focus Features ha tolto la spina al progetto che avrebbe rivisto Viggo Mortensen e Vincent Cassell riprendere rispettivamente i ruoli dell’agente sotto-copertura Nikolai e del figlio del boss, Kirill. Cronenberg ha spiegato a The Playlist, in occasione dell’uscita home video di Cosmopolis, che il progetto non è proseguito perché Cronenberg e la Focus non sono riusciti a trovare un compromesso per il budget.
“Praticamente, la Focus Features non era d’accordo sul bilancio. Ho pensato che fosse una sceneggiatura molto ambiziosa e volevo realizzarla correttamente e hanno davvero sentito i vincoli finanziari del mondo in generale. È stato veramente un disaccordo sul bilancio. Per quanto mi riguarda, non sono più coinvolto”.
Ma di cosa avrebbe parlato il film? Alla fine di
La Promessa dell’Assassino Nikolai diventa il braccio destro di Kirill intenzionato a scalare il mondo della malavita e a prendere il posto del padre.
“Nel seguito, avremmo visto Nikolai andare in Russia e ci sarebbero stati degli elementi russi e così via. E [lo sceneggiatore originale] Steven Knight ha scritto una bella sceneggiatura. Era qualcosa che volevo veramente esplorare, perché era la prima volta che sono mai stato tentato a fare un sequel, perché ho sentito che non avevo finito con il personaggio di Nikolia, interpretato da Viggo Mortensen, e quello di Kirill interpretato da Vincent Cassel. Volevo vedere Nikolia tornare in Russia, perché una delle cose che volevo nel primo film era vedere un gruppo di russi a Londra, ma non li abbiamo mai visti in Russia. In altre parole, sperimenti il loro esilio, mentre loro cercano di ricreare un po’ la Russia, all’interno di Londra. Nella sceneggiatura originale c’erano alcune scene in Russia e ho pensato che era meglio se non le vedevamo – hanno nostalgia per la Russia, ma non la vediamo mai”.
Per quanto riguarda il nuovo film della
Mosca, anche in questo caso lo studio (la Fox, ndr.) ha deciso di abbandonare il progetto. Neanche in questo caso il regista si è particolarmente sbottonato ma ha sottolineato che
“Non era proprio un remake, era più di un sequel o qualcosa di parallelo. Era una meditazione sull’essere una mosca. Non c’erano gli stessi personaggi, niente del genere e, naturalmente, comprendeva la tecnologia moderna. Era qualcosa di cui ero molto contento e è stata una delusione non averlo potuto fare. Anche in questo caso era un problema di bilancio”.
Due progetti saltati per lo stesso motivo, il budget. Possiamo sperare che almeno uno di questi film vedrà mai la luce? A sentire Cronenberg non c’è speranza, ma il mondo del cinema ci ha dimostrato più e più volte, che bisogna essere ottimisti.
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[Modificato da |Painter| 20/12/2012 23:01]