Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Sessualità e Razionalità - analisi

Ultimo Aggiornamento: 28/03/2011 10:21
OFFLINE
Post: 529
Sesso: Maschile
28/03/2011 10:21


Sessualità e razionalità in Cronenberg

CONTAGIARE TUTTI I PENSIERI RAZIONALI



«Ognuno discute ininterrottamente con se stesso e dice: Il me non esiste. Ogni concetto implica in sé un numero infinito di altri concetti. Noi dormiamo e sogniamo un mondo che viene creato contemporaneamente da parecchie altre teste, oltre che dalla nostra, perlopiù teste di sconosciuti, e di questo ci meravigliamo perché non possiamo sapere che noi non siamo sempre soltanto noi»
(Thomas Bernhard, Perturbamento)

Iniziamo quest'autopsia a corpo vivo nel cinema di David Cronenberg, quest'invito a contaminarsi con la ri-visione dei suoi film, dal suo primo lungometraggio, Shivers - Il demone sotto la pelle, 1975), e dalla descrizione di un sogno, quello fatto da un'infermiera che sta incubando il parassita afrodisiaco e disinibente creato dal dottor Hobbes al fine di compensare l'eccessiva razionalità dell'uomo contemporaneo. Ecco le sue parole: «Ho fatto un sogno sconvolgente la notte scorsa. In questo sogno io stavo facendo l'amore con uno sconosciuto, ma mi trovavo in gran disagio perché era vecchio, morente, emanava un cattivo odore ed era molto repellente. Ma a un certo punto mi dice che ogni cosa è erotica, che ogni cosa è sessuale e può dare piacere. E aggiunge che perfino la pelle di un vecchio ha una carica erotica, che la malattia è l'amore di due creature estranee e contrastanti che cercano di unirsi, che perfino la morte è un atto di erotismo, che la parola è erotica, che anche il respiro è erotico. E anche l'esistere fisicamente è erotico. E mi riesce a convincere. E facciamo l'amore in un modo meraviglioso».
Anche il cinema di Cronenberg è erotico. Il corpo è il punto di partenza di ogni sua indagine, un corpo solcato lungo la sua superficie alla ricerca dell'affondo capace di penetrarne i pensieri e i desideri: è rovistando tra le viscere della ragione che si scopre la posizione assunta dalla bestia che si agita nella mente dell'Altro. Altro che non è mai semplicemente Uno, ma doppio, triforcuto, gemello, schizofrenico, instabile, contagiato, alienato, mediatizzato, mutilato, mutante, innamorato, malato. Immergersi nel corpo vivo della cinematografia cronenberghiana significa allora penetrare eroticamente nei corpi razionali e desideranti degli esseri umani e contagiarsi così di quella malattia sensuale che è «l'amore di due creature estranee e contrastanti che cercano di unirsi»: la razionalità e l'istintività pulsionale, la macchina e l'animale, il principio di realtà e il principio di piacere, l'Istituzione permanente e il caos proteiforme.
Organo sessuale del cinema erotico di David Cronenberg è l'occhio: è guardando che si desidera e si diffonde desiderio. Lo sguardo di Cronenberg è quello di un cinema classico e trasparente che, con il suo aderire sempre più acuminato alla norma estetico-comunicativa, contagia e s'infetta di desiderio. Desiderio che nasce dalla superficie, dai primi piani attrazionali di volti perturbati da sguardi pulsanti, dalle pose dinamiche-statiche di corpi fragili e violenti e rigurgitanti brama. Desiderio di penetrare nella mente e nel corpo, desiderio che viene dall'interno più profondo della mente e del corpo.
Nelle parole del cineasta canadese, la sessualità «è sempre un'invenzione, un atto creativo dell'immaginazione e della volontà. Come la sessualità e il desiderio è l'arte: un'invenzione è sovversiva perché fa appello all'inconscio. Non sono un freudiano, ma credo nell'equazione "civiltà uguale repressione". L'arte è a favore di tutto ciò che viene represso. Quindi è contro la civiltà, contro la società con le sue norme stabilite. Più un film è collegato all'inconscio, più è sovversivo. Come lo sono i sogni».
«Sterminare tutti i pensieri razionali»: questo il metodo che il Bill di Naked Lunch - Il Pasto Nudo, 1991) adotta per riuscire a conquistare la scrittura: arte sovversiva, che contagia di desiderio, erotismo, pulsioni e creatività tutto ciò che è razionalità occidentale.
Infine, che cos'è la ragione? Il cinema di Cronenberg ci mostra da sempre come la ragione dell'uomo contemporaneo sia profondamente scissa. Le sue pellicole tracciano un percorso che, attraverso i germi virali degli anni Settanta, il contagio mediale degli Ottanta e il tramestio perturbante, sensuale e tossicomane degli anni Novanta, è giunto a un impasto in cui, a contatto con una superficie sociale solo apparentemente asettica, si diffondono sempre più gli umori della bestia ambivalente dell'identità. «Chi sei?», chiede ogni suo film all'uomo. La risposta non è mai: «Io». Piuttosto, parafrasando Thomas Bernhard: «lo non sono sempre soltanto Io. Sono un uomo sognato e creato contemporaneamente da parecchie altre teste». Teste che sognano con il corpo, quello stesso corpo che ha partorito una razionalità capace di contagiare il corpo stesso. Corpo fragile e sensuale che è anche razionalità violenta e autoconservativa. Razionalità che, contagiata dall'erotismo, s'innamora del sensuale e repellente corpo deforme della creatività e dell'arte: ecco cos'è, nel cinema di David Cronenberg, la ragione.
Giuseppe Imperatore, Cineforum n.477
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Cerca nel forum

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:31. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com