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Enrico Ghezzi: la struttura della paura

Ultimo Aggiornamento: 31/10/2010 19:09
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Post: 529
Sesso: Maschile
31/10/2010 19:09

Enrico Ghezzi:
Scanners, struttura della paura. L'incubo di sentirsi ascoltati



Videodrome è il prossimo film di Cronenberg, di prossima uscita in America. Non so quali immagini o quali storie correranno nel videodrome, in ogni caso Cronenberg conferma di essere un cineasta “moderno” già a partire dalla scelta dei temi e delle trame. Scanners infatti è un titolo non meno televisivo di Videodrome, a ben vedere. Scanner, dice il dizionario, sta per “analizzatore”, “dispositivo di esplorazione”, ed è un termine tecnico usato nella manutenzione televisiva. Nel film, gli scanner sono esseri dotati di una fortissima telepatia e di capacità di intervenire sulla psiche e sul corpo delle altre persone.
Scanning, inoltre, vuol dire “scansione dei versi”, oltre che – di nuovo in televisione - “analisi”, “esplorazione”, “scansione”.
E che sia una cosa ben diversa dalla forma di telepatia soft e luccicante che abbiamo sentito chiamare Shining, Cronenberg lo dimostra subito. Nel giro di cinque minuti, un crescendo violento di effetti di ogni tipo e il culmine nell'effetto degli effetti oggi al cinema, il più vicino alla “menzogna assoluta” (quel morto è vero o falso?; domanda insulsa o atroce), l'esplosione della testa, il cervello in frantumi. Da quel momento l'intrigo è letteralmente scandito dalla paura. Non solo paura per le sorti del protagonista, o per gli ulteriori effetti che la producono seguendo i principi della meccanica dell'orrore. Paura per se stessi, una delle cose più rare al cinema, oggi, così generalmente funzionante piacevole e pericoloso ma così poco coinvolgente in prima persona.
Da quel momento, ogni incontro tra scanners si ha paura che diventi uno scontro, ogni scontro si ha paura che arrivi all'epifania della testa in mille pezzi. Straordinaria audacia nel produrre una tensione inaudita sparando subito l'effetto massimo Effetto: ciò che dovrebbe venire “dopo”, per definizione. Ma qui tutto il film è – al contrario – causa dell'effetto. Addirittura lo scontro finale e decisivo tra i due scanners massimi e “fratelli” è montato con una singolare economia di effetti, con un pudore inatteso a quel punto, indizi e inizi d'effetto.
Il rozzo, violento Cronenberg che certo non sa girare come De Palma (l'unico dei cineasti americani nuovi o seminuovi di modernità tematica paragonabile a quella del canadese Cronenberg), e che certo non ha i mezzi di De Palma, si attacca direttamente alle strutture della paura.
Per Cronenberg il corpo è subito e di per sé il luogo dell'avventura, della storia, della narrazione e del cinema. Nel Demone sotto la pelle, come in Rabid o in Brood, è sempre il corpo lo spazio in cui si produce l'orrore, l'effetto speciale grado zero, il trucco numero uno (come insegna Lon Chaney), il forziere di tutte le forme aberranti e di tutte le forze, psichiche o fisiche, endogene o esogene che siano. Qui il cervello è sotto la rarefazione del corpo, la sua concentrazione nel posto del comando, la sua localizzazione nel punto più complesso. L'apparente ingenuità del plot o il “basso profilo” dei personaggi sono allora un tocco geniale di verosimiglianza politico-strutturale. “Mi sento trasparente, un vetro”, dice il protagonista: è ovviamente l'incubo di sentirsi letto e ascoltato nel cervello (e, insieme, di subire nel proprio cervello tutti i pensieri della gente circostante, come un gigantesco e insopprimibile fruscio che solo si interrompe quando lo scanner assume un farmaco chiamato Ephemerol).
L'inadeguatezza del soggetto (più ancora che nei sublimi fanta-politic-thriller di un Pakula) a comprendere le sue stesse azioni e i suoi stessi poteri. Il potere non può essere del soggetto. Contro ogni mitologia del paranormale alla Stephen King. Cronenberg col suo stile televisivo e “grosso”, visualmente di rado inventivo, piazza lo scanning a livello del computer come del complotto politico.
(1982)
Tratto da: Enrico Grezzi, Paura e desiderio, (Bompiani 1995)

[Modificato da |Painter| 31/10/2010 19:09]
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