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M. Butterfly secondo Serge Grunberg

Ultimo Aggiornamento: 10/06/2010 20:30
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Post: 529
Sesso: Maschile
11/04/2010 19:33


M. Butterfly secondo Serge Grunberg

[…] Collocato tra Il Pasto Nudo di William Burroughs e Crash di James Ballard, M. Butterfly potrebbe apparire assai distante dall’universo e dalle urgenze cronenberghiane. I due citati romanzi, infatti, si presentano come opere limite, definite dagli stessi autori come (parzialmente) pornografiche, e assunte come punto di riferimento dalle controculture del nostro tempo. In confronto, M. Butterfly non può che sembrare un testo per molti versi estremamente “ragionevole”. […]
Pochi sono i travestiti (e anche i transessuali) che si considerano “vere donne” in quanto il problema non è tanto assumere un “terzo sesso” quanto navigare costantemente nell'indeterminazione. E' evidente che cosa in questa storia abbia potuto sedurre Cronenberg:: un uomo, cinese, svolge l'attività non solo di cantante d'opera ma anche di spia e travestito. Spinge la commedia fino a diventare madre e soprattutto, forse, a “inventare una nuova sessualità” per irretire uno scemo. […] Song Liling [...] si traveste anche da diva occidentale. La strategia di “inganno/delusione” si estende dunque anche all'ambito culturale. […] Come nella maggior parte dei film di Cronenberg, il personaggio principale è doppio: dietro la Madama Butterfly incarnata si cela una cantante d'opera cinese. Dietro la misteriosa asiatica si cela un uomo. Si tratta – come indica lo stesso titolo e il fatto che Cronenberg in gioventù abbia nutrito una vera e propria passione per lo studio e la caccia delle farfalle – di una metamorfosi. […]
Quando René vede Song per la prima volta […] le sue fantasie corrono in una direzione ben precisa, quella dell'immagine occidentale sulla donna orientale. Quindi, la vedrà in “tutto il suo splendore” (come cantante dell'opera di Pechino), e quel poco che sapeva perderà di significato. In seguito apparirà come “madre coraggio” perseguitata dalle guardie rosse, come perfida spia e, infine, […] nuda come la “verità”, mentre rivela con indubbia ferocia la sua “virilità”. Una verità, comunque, alla quale in fin dei conti l'europeo non crederà mai. Si potrebbe aggiungere che René Gallimard, in occasione dello spettacolo che tiene in prigione, avrà modo di contemplare per l'ultima volta una Madame Butterfly allo stesso tempo ideale e atrocemente caricaturale nello specchio che utilizzerà per suicidarsi. […] La donna ideale è un uomo, la donna ideale è se stesso travestito da donna. Ci troviamo così in quel vicolo cieco che per il regista canadese è l'amore. […]
In definitiva, quindi, il tema cronenberghiano per eccellenza è la radicale instabilità dell'essere, non solo nella sua apparenza ma anche nella sua essenza. In tal modo, ancora una volta l'eroe di Cronenberg oscilla fra vari piani di realtà, fondamentalmente incerto riguardo a se stesso e all'universo che lo circonda. La riflessione etica ed estetica di Cronenberg ha da sempre manifestato un particolare interesse nei confronti della virtualità. E fra gli ambiti propri della virtualità devono essere annoverati i rapporti interindividuali, nei quali, come mi disse lo stesso Cronenberg a Toronto nel corso di un'intervista, ogni individuo è allo stesso tempo proiettore e recettore: fa da schermo alle proiezioni dell'altro e proietta sull'altro idee, desideri e fantasie. In tal senso, M. Butterfly, nonostante il suo accademismo di facciata, rappresenta forse uno dei film più personali di Cronenberg, per il fatto che sviluppa non solo l'ambito della sessualità ma anche quello più ampio dell'imago. […]
E' stato più volte proposto l'accostamento, per ragioni di prossimità temporale, a La moglie del soldato […]. In M. Butterfly le cose vanno diversamente. Lo spettatore sa chi è John Lone, il cui nome figura bene nei titoli di testa. Non si assiste dunque a nessuna rivelazione, lo svelamento è infatti interiore. L'identificarci con Gallimard presuppone uno sforzo mentale per fingere di ignorare che Song Liling è un uomo. Perché non accettare l'ipotesi che la stessa cosa valga anche per René? […]

tratto da: Serge Grunberg, David Cronenberg (Shake edizioni)
[Modificato da |Painter| 10/06/2010 20:30]
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