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"Red Cars" (1996, 2005)

Ultimo Aggiornamento: 10/06/2010 17:55
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Sesso: Maschile
22/03/2009 16:47

Nel mentre Crash suscitava tutto lo scandalo che ha suscitato [si veda a proposito la rassegna stampa: PT.1 e PT.2], Cronenberg stava lavorando a un'altra pellicola legata al mondo automobilistico. Red Cars, il titolo del progetto, era una sceneggiatura in via di completamento che sarebbe dovuta diventare un film di grosso calibro con Mel Gibson e Robert De Niro. La storia era tratta dal reale episodio dell'incidente mortale che avvenne nel 1961 durante il Gran Prix di Monza, che costò la vita al pilota Wolfgang Von Trips e ad alcuni spettatori travolti dall'incidente.
Il progetto fu sospeso prima dell'inizio della produzione, per i motivi che si possono leggere negli articoli seguenti (almeno ufficialmente). La sceneggiatura era già stata ultimata.
Nel 2005, in occasione della 62esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e di una mostra a lui dedicata (al Museo Nazionale del Cinema, «Fotogrammi geneticamente modificati»), Cronenberg presentò questa sceneggiatura inedita e un libro fotografico, intitolato sempre Red Cars, sul mondo della Formula Uno (sua vecchia passione).
A seguito una breve rassegna stampa su questi eventi.
QUI sono ancora disponibili per l'acquisto alcune delle sole 1000 copie pubblicate di Red Cars (al prezzo di 200 euro...) [vedi anche bibliografia]
Matt – davidcronenberg.tk


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BLOCCATO FILM DI CRONENBERG SUL DRAKE
LONDRA - Dopo Crash, il film che ha rischiato il sequestro per oscenità, David Cronenberg ha pensato a Enzo Ferrari per una nuova pellicola shock sul fascino morboso delle automobili. Protagonisti, Mel Gibson e Robert De Niro. Ma sarà difficile che il progetto decolli. A detta del domenicale britannico Sunday Times, il regista canadese ha pronta una sceneggiatura in cui il fondatore della casa automobilistica di Maranello fa la figura di un "tiranno manipolatore con un'ossessione per la vittoria", ma tutto si sarebbe arenato dopo una minaccia di querela adombrata dagli eredi del fondatore di Maranello. Davanti al rischio di azioni legali, la casa produttrice Goldcrest ha sospeso il finanziamento del film (Red Cars, auto rosse), costruito attorno ad un tragico incidente avvenuto a Monza durante il Gran Premio nel '61, quando uno dei corridori della Ferrari, Wolfgang von Trips, morì insieme a dodici spettatori investiti dalla sua auto. Pur non arrivando agli eccessi di Crash, il film tratto dal romanzo di Ballard che esplora il presunto piacere sessuale associato alle ferite e mutilazioni provocate dagli incidenti automobilistici, Cronenberg era pronto a chiamare in causa la dirompente "ossessione di vittoria" del "tormentato" Enzo Ferrari per il dramma di Monza. Né la vita personale né l'attività agonistica del padre dei bolidi rossi (la parte affidata al tenebroso De Niro) sarebbero risparmiate nel "film psicologico" di Cronenberg che la Goldcrest è ora disponibile a finanziare con circa 40 miliardi di lire solo se sarà drasticamente riveduto e corretto in modo da schivare querele. Alla sospensione del progetto ha contribuito una quasi unanime levata di scudi nel mondo della Formula Uno, tra cui quella di due leggendari piloti che 31 anni fa parteciparono al gran premio di Monza in cui morì von Trips, Phil Hill e Stirling Moss. Hill minaccia anche lui querele per la "distorta" sceneggiatura del regista canadese, dove viene presentato come un uomo dai sogni bizzarri e dal coraggio limitato, non del tutto all'altezza delle sfide dell'automobilismo. Moss si è detto convinto che il soggetto si presta ad un grande film ma non certo nelle mani di un regista "dalle credenziali così scarse" come il "perverso" Cronenberg.
La Stampa (2 giugno 1997)



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LE RED CARS DI CRONENBERG SBARCANO AL LIDO
David Cronenberg, reduce da Cannes, dove aveva presentato con successo A History of Violence, arriva per la prima volta al Festival di Venezia. E peraltro è atteso presso lo Spazio Italia dell'Hotel Excelsior il 2 settembre (ore 16.30) non già in veste di regista.
Infatti il cineasta canadese è venuto al festival per presentare Red Cars, un libro d'artista che contiene una sua sceneggiatura inedita, scritta poco dopo aver girato Crash, trasposta non già in pellicola, ma su pagine. Una ricca collezione di 194 immagini, tra fotografie tratte dall'archivio della Ferrari, disegni di motori, spaccati tecnici e altro materiale iconografico, si intreccia ad un'avvincente storia ambientata nell'ambiente della Formula Uno degli anni Sessanta.
Al centro della sceneggiatura, c'è infatti la rossa più famosa d'Italia. Corre l'anno 1961. Il pilota della Ferrari Phill Hill è in competizione con il compagno di scuderia Wolfgang Von Trips per diventare campione del mondo di Formula Uno.
Hill è un individualista, uno yankee che affronta la gara con nevrotica intensità, mentre Von Trips è un aristocratico che vive con distacco il mondo delle corse. Entrambi hanno le medesime ossessioni: il conte tedesco vuole catturare il tempo, registrando ogni trasferimento e ogni gara con una Bolex 16mm, il pilota americano è ossessionato dai sogni premonitori che fa prima di ogni gara, dal cibo che ingerisce, dalla lettura di Sartre e, soprattutto, dal desiderio di lasciare di sé un ricordo indelebile.
Il primo muore in un incidente nella gara di Monza, Hill viene incoronato campione di Formula Uno nell'ultima gara della stagione, a Watkins Glen, New York. Ironicamente, è il Gran Premio di casa, ma Enzo Ferrari gli vieta di correre in segno di lutto. E non è tutto: le loro macchine, le Ferrari 156 F1 (soprannominate “shark-nose” per il caratteristico muso a forma di squalo) vengono distrutte. Alla fine nulla rimarrà dunque della loro esperienza.
Il volume, meticolosamente progettato per rappresentare il corpo e il motore di una macchina, stampato in edizione limitata di 1000 copie numerate, è rilegato a mano con una copertina di alluminio. Pubblicato in inglese, Red Cars è concepito per essere un oggetto d'arte. Al libro è allegato un modellino della Ferrari 156 F1 creato in esclusiva. Questo prezioso oggetto d'arte, è stato ideato e realizzato da Cronenberg assieme a Volumina, associazione culturale torinese, presieduta da Domenico De Gaetano.
Alla presentazione del volume sono attesi oltre al regista e a De Gaetano, Sergio Toffetti (Direttore della Cineteca Nazionale di Roma), Donato Santeramo (Professore della Queen's University, Kingston, Canada), Luca Massimo Barbero (Associate Curator del Guggenheim di Venezia), Alberto Ronchi (Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna) e Robert R. Fowler, l'ambasciatore canadese.
Sarà l'occasione per annunciare il progetto "Red Cars" che avrà luogo in diverse città italiane (Parma, Bologna, Torino e Roma) tra fine novembre e inizio dicembre 2005. La mostra "24 FRAMES", una retrospettiva di film e video, una lezione di cinema e l'anteprima italiana dell'ultimo film di Cronenberg, A History of Violence sono gli ingredienti principali del progetto artistico.
L'evento è prodotto da Volumina in collaborazione con Toronto Antenna.
ottoemezzo.com (1 settembre 2005)



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CRONENBERG PRESENTA LA FERRARI A VENEZIA
L' Emilia Romagna va al cinema. La Regione approda sulla laguna veneziana, nell'ambito della 62esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, per promuovere, tramite l'Assessorato alla Cultura, tre importanti iniziative. Domani (ore 16.30 nello Spazio Italia dell'Hotel Excelsior) il regista canadese David Cronenberg presenterà il libro Red Cars, in un' edizione limitata di 1000 copie contenente, oltre ad una sceneggiatura inedita, anche 194 immagini dell'archivio della Ferrari, e materiale iconografico della "rossa" emiliana.[...]
La Repubblica (1 settembre 2005)



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«UN FILM SULLA ROSSA, L' AUTO PERFETTA»
VENEZIA - «Guardare dentro un motore è come guardare dentro il cervello di chi l'ha progettato, dentro la cultura che l'ha prodotto», sostiene David Cronenberg, maestro del cinema canadese con la passione per i bolidi da corsa. «In passato ho gareggiato diverse volte su circuiti del mio paese, non da professionista ma da entusiasta sì - racconta -. Sono stato a Monza come spettatore e domani non mi perderò certo il Gran Premio». Film e motori i grandi amori della sua vita. Intrecciati una volta pericolosamente in Crash, allarmante apologo dell'attrazione fatale tra uomo e macchina, fino alla voluttà estrema di compenetrarsi. «Subito dopo quel film, nel ' 96, cominciai a scrivere la sceneggiatura di un altro, ispirato alle più leggendarie tra tutte le auto, le Ferrari. L'auto perfetta, il sogno. Io ne ho possedute tre, una di modello antico. Un connubio inarrivabile di bellezza e tecnologia». Red Cars nasce così. Ma portare al cinema un mito non è facile. Tanto più se, come intende Cronenberg, vi sono coinvolti due veri piloti: Phil Hill e Wolfgang von Trips. «Eroi del volante degli anni Sessanta, entrambi piloti Ferrari - ricorda il regista -. Uno yankee individualista e nevrotico e un distaccato aristocratico tedesco. Due personalità diversissime legate dalle stesse ossessioni: catturare il tempo, lasciar dietro di sé qualcosa di indelebile. Von Trips morirà in un incidente a Monza, Hill verrà incoronato campione di Formula 1. Le loro auto, le Ferrari 156 F1, soprannominate «shark nose» per il caratteristico muso a forma di squalo, verranno distrutte». Altri tempi. «Un mondo che non esiste più. Troppi soldi hanno trasformato quell'epica in business. I piloti non sono più eroi folli ma solo l'etichetta di una scuderia. Però, quel che resta uguale è l'unione stretta, intima, di pilota e auto. Questo non significa che l'uomo diventa macchina, ma al contrario che la macchina diventa umana». In attesa di completare le lunghe trafile legali e ottenere le autorizzazioni necessarie per il film, Cronenberg ha fatto vivere il suo progetto in un libro. Mille copie numerate (ed. Volumina) a forma di Ferrari, copertina in alluminio, dentro la sceneggiatura e 194 immagini tra foto tratte dall'archivio della casa automobilistica, disegni di motori, spaccati tecnici. Più, un modellino della Ferrari 156 F1. Presentato ieri al Lido dal regista stesso, il progetto Red Cars - libro più retrospettiva di film e l'anteprima italiana di A History of Violence, il nuovo film di Cronenberg - vivrà in diverse città, da Parma a Bologna, da Torino a Roma tra fine novembre e dicembre.
Manin Giuseppina, Corriere della Sera (3 settembre 2005)



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RED CARS: LE BOZZE DI CRONENBERG A MODENA
All’indomani della conclusione della 62a Mostra del Cinema di Venezia, un’importante testimonianza di quest’edizione è destinata a rimanere presso l’Archivio Arte della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena: sono le bozze autografe di Red Cars, il libro d’artista del regista canadese David Cronenberg, presentato alla Mostra lo scorso 2 settembre. Il volume contiene una sceneggiatura inedita, che non è mai diventata un film, scritta dal cineasta poco dopo aver girato Crash, e una ricca collezione di 194 immagini, tra fotografie tratte dall’archivio della Ferrari, disegni di motori, spaccati tecnici e altro materiale iconografico.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, in qualità di promotore della pubblicazione, riceverà le bozze di stampa originali del libro, con le correzioni e la firma dell'autore: queste saranno depositate presso l'ArchivioArte, a Palazzo Montecuccoli, e resteranno a disposizione, gratuitamente e a partire dal gennaio del 2006, di studiosi e ricercatori che desiderino consultarle.
Red Cars ripercorre la storia del pilota della Ferrari Phill Hill, in competizione con il compagno di scuderia Wolfgang Von Trips per diventare campione del mondo di Formula Uno. Hill è un individualista, uno yankee che affronta la gara con nevrotica intensità; Von Trips è un aristocratico che si tuffa con distacco nel mondo delle corse. Entrambi hanno le medesime ossessioni: il conte tedesco vuole catturare il tempo, registrando ogni trasferimento e ogni gara con una Bolex 16mm, il pilota americano è ossessionato dai sogni premonitori che fa prima di ogni gara, dal cibo che ingerisce, dalla lettura di Sartre e, soprattutto, dal desiderio di lasciare di sé un ricordo indelebile. Il primo muore in un incidente nella gara di Monza, Hill viene incoronato campione di Formula Uno nell’ultima gara della stagione, a Watkins Glen, New York. Ironicamente, è il Gran Premio di casa, ma Enzo Ferrari gli vieta di correre in segno di lutto. E non è tutto: le loro macchine, le Ferrari 156 F1 (soprannominate “shark-nose” per il caratteristico muso a forma di squalo) vengono distrutte… nulla rimarrà dunque della loro esperienza.
Il volume, meticolosamente progettato per rappresentare il corpo e il motore di una macchina, stampato in edizione limitata di 1000 copie numerate, è rilegato a mano con una copertina di alluminio. Pubblicato in inglese, Red Cars è concepito per essere un oggetto d’arte. Al libro è allegato un modellino della Ferrari 156 F1 creato in esclusiva dalla nota industria italiana di modellini Brumm. Alcune copie saranno depositate presso l’Archivio Arte e saranno anch’esse a disposizione del pubblico che intenda consultarle.
2night.it (20 settembre 2005)



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Videoregistratori umani, televisori che ansimano, mutazioni genetiche, macchine da scrivere-insetto, unioni tra automobili ed esseri umani, viscide interfacce per la realtà virtuale, chimiche carnali, ossessioni indigeste e labirinti mentali. Questi sono gli aspetti forse più evidenti della cinematografia di Cronenberg, ma avvicinarsi all'opera del regista canadese significa, soprattutto, scoprire le dinamiche che intercorrono fra la rappresentazione dell'immaginario contemporaneo, multiforme e decentrato, ed il nostro esserne spettatori sempre meno coscienti. A questo sofisticato autore è dedicata la nuova rassegna del Museo Nazionale del Cinema «Fotogrammi geneticamente modificati». Dalle pellicole più cult alle opere inedite, fino al libro Red Cars, che esalta la passione del regista per i motori, le gare automobilistiche e la Ferrari. Alle 20.30, il volume sarà presentato al Massimo prima della proiezione di Crash e di Faith Healer.
La Repubblica (6 dicembre 2005)



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Da un'intervista a David Cronenberg (2005).

Una domanda sul progetto Red Cars. Com'è nata l'idea di fare questo libro?
“Per prima cosa mi piacciono le ruote, mi piace la velocità, e la sensazione che questa procura. Ho due bellissime biciclette, di cui una è italiana. Sostanzialmente mi interessa tutto ciò che ha le ruote, motivo per cui non amo molto le barche, invece. E poi mi affascina la tecnologia e ho voglia di capirla a fondo, allontanandomi dal falso mito che la vuole come deumanizzante. Questa è invece esclusivamente umana e oggetti come il telefono, gli occhiali, il microfono, sono delle estensioni del nostro corpo. Ad ogni modo, inizialmente avevo scritto un soggetto che speravo di trasformare in un film, ma per molte ragioni non sono riuscito a realizzarlo. Successivamente ho conosciuto delle persone che lavoravano per la casa editrice Volumina e che mi hanno spedito un bellissimo libro realizzato da Peter Greenaway. Appena mi dissero che gli sarebbe piaciuto fare una cosa simile con me, presi in considerazione la cosa nonostante io non sia un artista visuale come Greenaway, né un abile disegnatore. Sterzai quindi il progetto sull'idea di realizzare qualcosa a partire da un soggetto per un film e di svilupparne i contenuti graficamente e trovai in loro il massimo entusiasmo. Ed ora eccoci qui a due anni dall'inizio del progetto.”

Come sarebbe stato Red Cars se fossi riuscito a farne un film?
“Di certo non sarebbe stato un film di sport tradizionale, incentrato sulle macchine e gli atleti, dove qualcuno deve vincere un campionato e cose del genere, nonostante sia ambientato nel 1961 quando la Ferrari non era riuscita a vincere il Grand Prix. Doveva essere una sorta di film artistico che allo stesso tempo riuscisse davvero a cogliere l'atmosfera di quel periodo, delle gare automobilistiche e del significato che c'è dietro un evento simile. Aveva a che fare con il patriottismo, con le relazioni famigliari che Enzo Ferrari intratteneva con i suoi corridori. E parlava del rapporto che si instaura tra due atleti, diversissimi l'uno dall'altro: uno è americano, l'altro tedesco ed entrambi corrono per una casa italiana. C'erano molti spunti interessanti e non credo che sarebbe diventato un film già visto. Ci sono già stati così tanti film incentrati sulle gare automobilistiche e a parer mio nessuno è stato un gran bel film. Non che fossero brutti, ma non ce n'è uno che sia riuscito a diventare un film artisticamente valido.”
A. Aiello, castlerock.it
[Modificato da |Painter| 10/06/2010 17:55]
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