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Cronenberg su "Rabid"

Ultimo Aggiornamento: 29/02/2012 16:02
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Post: 529
Sesso: Maschile
12/10/2007 19:25


CRONENBERG SU RABID

Cronenberg: Alla Cinepix erano molto soddisfatti di Shivers e dicevano: “Facciamone un altro! Hai qualche idea?” In realtà ne avevo una, si chiamava Mosquito (diventerà poi Rabid – Sete di sangue), ne avevo scritto il trattamento per John Dunning. Racconta di una donna che è uno strano tipo di vampiro contemporaneo, un perfetto vampiro biologico, questo per dire che non ha nulla di sovrannaturale. Riguarda anche la moderna chirurgia plastica: la donna è sottoposta a un intervento che riesce male. […] Ho sviluppato l’idea sotto l’ala della Cinepix, è stato tutto molto diverso da quanto era accaduto per Shivers, per esempio loro sono stati coinvolti anche nella stesura della sceneggiatura. […] Era tutto più ampio di Shivers perché questa volta stavo descrivendo un’intera città in mano a dei maniaci rabbiosi: autocarri dell’esercito, legge marziale a Montreal e cose del genere. […]
Era passato del tempo da Shivers, a causa del congelamento della CFDC e questo era per me un momento di perdita di fiducia. Dunning mi ha aiutato a superarlo. Non stavo pensando che Rabid fosse un filmaccio e che avrei dovuto fare qualcosa di più sofisticato, credevo semplicemente che, così com’era, non avrebbe mai funzionato sullo schermo e che la gente avrebbe riso. […] Così, con l’aiuto di John e di Ivan Reitman, sono riuscito a dare alla sceneggiatura la giusta forma. […]
A causa della reazione ‘ufficiale’ nei confronti di Shivers e di quel genere di film, quelli della CFDC non volevano investire denaro in Rabid. Comunque devo dare atto sia a loro che a Michael Spencer di aver fornito segretamente, alla fine un appoggio finanziario, abbinandolo con un altro. Mi sembra si trattasse di una storia di camionisti, intitolata Convoy. Tecnicamente loro investivano in Convoy ma di fatto finanziavano entrambi i film. In seguito, Convoy fu interrotto e Rabid diventò il mio successivo progetto con la Cinepix. Alla CFDC avevano molta paura.
Scritturare la porno-star Marilyn Chambers per il ruolo di Rose era stata di nuovo un’idea di Ivan. […] Io volevo Sissy Spacek. L’avevo vista in La rabbia giovane con Martin Sheen, pensavo che fosse fantastica. […] Ivan aveva saputo che Rip Torn e Marilyn Chambers avevano intenzione di lavorare insieme a un film non pornografico, così ecco la nostra occasione. […]
Rabid venne distribuito e fu accolto come un qualsiasi altro film horror. Ha incassato bene e ha ottenuto il solito complemento di recensioni buone e cattive, oltre alle reazioni di alcune femministe.

da Il cinema secondo Cronenberg, di Chris Rodley, edizione italiana Pratiche Editrice (attualmente fuori catalogo)



***

Potrà sembrare naïf e ingenuo ma il primo aspetto che si nota è che lei come persona sembra emanare un senso di serenità e di tranquillità, la stessa che appare anche nei suoi film, assieme a qualcosa di molto inquietante. Soprattutto i suoi primi lavori sono stati immediatamente contraddistinti da questa caratteristica: producevano delle reazioni piuttosto evidenti nelle persone, nel pubblico. Inizialmente sembrano proprio concepiti per far reagire le persone in termini di disgusto e paura. So che tutti i film horror lo fanno ma, rivedendo ora il suo cinema che si è evoluto in questa maniera, si ha l’impressione che lei, sin dagli esordi, avesse ben chiara questa diversa tastiera, ovvero la possibilità che si ha col cinema di generare reazioni anche fisiche, corporee.

Cronenberg:
Credo siano molti i registi che hanno iniziato a lavorare con il genere horror tra cui anche Francis Ford Coppola, il cui primo film era un horror; Scorsese realizzò alcuni gangster-movie; Kubrick iniziò realizzando film di genere. E a pensarci oggi, sembrò una strategia astuta iniziare con questi horror a basso costo che avevano un loro mercato mentre i gangster-movie o i film d’autore a basso costo non avevano alcun pubblico. Si tratta però di quello che volevo fare davvero. Avevo realizzato un paio di film d’essai che furono presentati a festival cinematografici, lungometraggi underground da 65’, ma anche quelli erano un po’ fantascientifici. Il primo trattava il tema della telepatia e il secondo dei crimini del futuro. Quando iniziai a girare Shivers feci proprio quello che volevo; non avevo alcuna strategia, non pensai a come riuscire a realizzare un film o a quale fosse il modo migliore per iniziare a farlo. Era esattamente il mio desiderio, era la mia sensibilità. Amavo il tipo di creatività che puoi permetterti in un film horror o di fantascienza. Puoi inventarti fisiologie, tipi diversi di creature e questo mi affascinava molto. Nel mio secondo film Rabid, infatti, inventai ricerche sulle cellule staminali. In quella pellicola inventai davvero alcune cose che immaginavo fossero possibili ma allora non lo erano ancora: l’idea che si potesse avere un tessuto umano che fosse neutro e che potesse trasformarsi in un tipo qualsiasi di organo o tessuto del corpo. Tutto questo appare in Rabid che risale alla fine degli anni Settanta e quel tipo di ricerca è divenuto realtà soltanto negli ultimi due anni. Ma esiste. Dalle indagini fatte potei prevedere che si trattava di una possibilità concreta. Mi piaceva quella occasione di inventare. Per questo non concepirei l’horror come modo per suscitare una reazione dal pubblico; se si guarda quei film, si comprende che sono anche molto filosofici. Il mio lavoro di regista è come un viaggio filosofico in cui rifletto sulla vita e sulla condizione umana e invito il pubblico a farlo con me. Non ho mai provato la sensazione di Hitchcock di essere un burattinaio, di manipolare il pubblico. Egli sosteneva di poterlo far saltare, ridere e piangere a comando e a lui tutto questo piaceva. Questo non è il processo in cui sono impegnato. In quei film, io parlavo a me stesso e quel che dicevo era qualcosa di spaventoso. Terrorizzavo innanzitutto me stesso e poi chiedevo al pubblico di esprimere la propria reazione. Questo, secondo me, è il processo creativo.

Estratto dall'intervista di Mario Sesti, temi.repubblica.it/micromega-online
[Modificato da |Painter| 29/02/2012 16:02]
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