Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.
 
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RECENSIONI - Rassegna Stampa

Ultimo Aggiornamento: 10/06/2010 18:59
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Sesso: Maschile
09/10/2007 17:24


RASSEGNA STAMPA


Viene scoperta l'esistenza di una banda di scanners (analizzatori, scrutatori), individui il cui quoziente telepatico, indotto con mezzi chimici, può avere effetti devastanti, persino esplosivi. Occorre uno scanner buono per battere il più malvagio dei cattivi. Ossessionato dalla mutazione genetica e dall'idea di contagio, D. Cronenberg ha fatto un lungo, allucinante incubo farmacologico con visi che si gonfiano e si trasformano, teste che esplodono, corpi che bruciano, una scienza estranea e ostile, episodi di guerriglia urbana. Intreccio aggrovigliato e un po' confuso, ma che forza e che fantasia! Il merito degli effetti speciali è di Dick Smith. Da un sequel di 10 anni dopo, scaturirà una vera serie.
Il Morandini 2007 (Zanichelli)



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Si tratta del primo vero film di successo (underground) del grande David Cronenberg, destinato a diventare uno dei pochissimi registi capace di “sfondare” pur affrontando tematiche complesse legate spesso al filone horror meno becero (ma pur sempre splatter). Scanners fa sua una delle idee più comuni della fantascienza, ovvero presuppone l’esistenza di una setta di telepati con poteri tremendi in grado addirittura di far scoppiare le teste dei loro nemici con la sola forza del pensiero (come avviene nella celebre sequenza a teatro, che peraltro ricorda non poco l’analoga scena d’apertura di Profondo Rosso così come lo scultore scanner vive in un luogo molto simile alla cascina di Berto Consalvi/Mario Adorf de L’uccello dalle piume di cristallo). Ci sono ancora molte ingenuità nel cinema di Cronenberg, ma siamo già ad un passo dal capolavoro Videodrome, e si vede. C’è innanzitutto il tentativo di crearsi un immaginario personale. Attraverso una fotografia particolare dai colori cupi ma violenti, lunghi silenzi, deformazioni della carne, musiche ipnotiche, il regista canadese sforna un’opera imperfetta ma di grosso impatto, con un finale stupendo in cui gli effetti speciali raggiungono livelli raccapriccianti. Buono anche il cast, con un Michael Ironside perfetto nel ruolo di scanner “cattivo”. Scanners è il prototipo del film-cult (come quasi tutti i primi di Cronenberg), un b-movie travestito da opera autoriale, con qualche cedimento ed incongruenza nel ritmo (specialmente nel primo tempo) ma nessuna concessione alla commercialità (mancano del tutto le scene di sesso, e il rapporto tra Cameron e Kim è gelidamente platonico). E questo, signori, è coraggio! Successo meritato!
davinotti.com



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«Scanner», secondo il dizionario, è colui che guarda intensamente, ma nell’ambito dell’Esp diventa addirittura colui che guarda dentro. Muniti di poteri extrasensoriali, gli scanner sentono le voci dei pensieri e possono agire sui cervelli degli uomini comuni fino a farli scoppiare. È ciò che succede nella scena più spettacolare del film di David Cronenberg (Il demone sotto la pelle, Brood), cineasta canadese ormai assurto fra i nuovi maestri dell’orrore: durante una pubblica riunione il più potente degli scanner fa deflagrare il cranio del conferenziere. Questo tipo pericoloso sta organizzando gli scanner (quelli noti sono 236) in un gruppo che mira a conquistare il potere mondiale. La congiura passa attraverso una fabbrica di prodotti chimici che con l’Ephemerol, da somministrare alle gestanti, trasforma in futuri scanner in feti nell’utero materno. Mobilitato da uno scienziato che sembra buono, uno scanner pentito tenta di infiltrarsi tra i suoi simili per sconfiggere il supernemico. Ma alla fine scoprirà che, come Caino e Abele, sono figli dello stesso padre, cioè lo stesso scienziato che l’ha scatenato contro il fratello. Anche se la storia non ha molto senso e si ispira impropriamente al modello del film catastrofico d’azione tipo 007 (in competizione con un computer lo scanner ne incendia e distrugge i circuiti e gli impianti), il film è ben girato e nei suoi limiti può anche divertire. Peccato però che si fermi alle soglie della rivelazione più gustosa: come si amano fisicamente due scanner?
Tullio Kezich, Il nuovissimo Mille film. Cinque anni al cinema 1977-1982 (Mondadori)



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Nella sempre più veloce e furiosa dilatazione del mostrabile del cinema horror, le stupende mutazioni Dante/Landisiane si trovano ora altrettanto efficacemente accompagnate dall’effetto-scoppio di quest’ultimo bel film di Cronenberg, cineasta canadese di cui attendiamo con ansia e curiosità Videodrome con Debbie Harry (che si annuncia come un incredibile pornohorror hard-core, in cui la diva per eccellenza dell’ultimo rock statunitense è costretta ad inedite prestazioni sessuali, ma tutte sognate…). L’effetto-scoppio non è altro che una testa d’uomo (ma potremmo anche dire una testa d’uovo, visto che si tratta di un cervellone di una di quelle classicissime organizzazioni occulte su cui il cinema americano ci ha ormai educato…) che, sottoposta ad un’operazione, tutta mentale, di furto/compressione del pensiero da parte del suo avversario scanner, non regge più e va in mille pezzi, con relativo audio deflagrante. Ma il film di Cronenberg non è tutto qui (anche se basterebbe); ciò che lo rende bello ed in fondo interessante, nonostante l’accumulo dei luoghi comuni in sede di sceneggiatura, è soprattutto, hitchcockianamente, il fatto che il climax orrorifico è già svelato nei primi minuti. Dopo questa evidente trasgressione alle regole, Cronenberg si diverte – e ci diverte – a portare avanti un intruglio fantastico, in cui trovano posto l’ESP ed il contrasto uomo-macchina (portato alle sue estreme conseguenze, naturalmente: c’è addirittura, nella sequenza più divertente del film, un incontro/scontro in pura tradizione mitologica – Davide e Golia – tra scanner e computer, con un paradossale carrello all’interno dei circuiti elettronici, ed un telefono a far da mediatore…), il tema del complotto e la figura del deus ex machina al negativo, eccetera eccetera. Purtroppo manca il sesso. Si dice purtroppo perché il tema della fobia sessuale, ed i suoi correlativi di fascino ed attrattiva, è sempre stato congeniale allo stile sporco e squallido di Cronenberg, a partire da quei terribili fallini (nel senso di piccoli falli) viscidi, adesivi, affamatissimi, di Il demone sotto la pelle, fino ad ora il suo miglior film. Ciò che è più interessante di un film come Scanners è proprio il contrasto tra la vena bassa, volgare di Cronenberg, ed il tema, che a prima vista potrebbe far sorgere arcani sospetti di polverosa filosofia spicciola sullo spossessamento e sulla perdita di identità del soggetto. Nell’era dell’elettronica, nell’età dello spazio freddo dei circuiti, Cronenberg, abbandonata forse per sempre l’ossessione urbana, ambienta la sua tragedia indifferentemente negli spazi vetrosi dei grandi complessi e nei villini a due piani delle zone periferiche. Il vero centro, il vero dramma, è tutto nella memoria di un computer.
Stefano Bortolussi, Cineforum n.215, giugno 1982



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La trama
Fast food. Un uomo è oggetto delle maldicenze di una coppia di donne sedute ad un tavolino vicino al suo. L’uomo percepisce quanto stanno dicendo e procura un attacco epilettico ad una delle due. Immediatamente viene fermato da due uomini con l’impermeabile. Cameron Vale, questo il nome dell’uomo, si ritrova in una stanza, legato al letto, in compagnia del dottor Paul Ruth. Il medico spiega a Cameron che egli è uno scanner, un uomo dotato di poteri esp, e glielo dimostra facendo entrare un pubblico del quale Cameron percepisce i pensieri, fino alla confusione totale. Con una fiala di ephemerol lo tranquillizza. Alla sede della Consec intanto, è in atto una dimostrazione del fenomeno esp degli scanners, davanti ad un pubblico selezionato di specialisti. Chiamato a fare da testimone degli esperimenti, Darryl Revok si mostra anche egli uno scanner e fa esplodere la testa dell’altro. Immediatamente viene fermato dal responsabile della sicurezza ma, sfruttando i suoi poteri telepatici che permettono di controllare la volontà degli altri, prima evita che il medico gli faccia una siringa per addormentarlo e poi si disfa di tutti gli agenti provocado un incidente all’auto di scorta e convincendo il responsabile della sicurezza ad uccidere tutti gli altri, se compreso. Il giorno dopo la Consec, che nomina Braedon Keller nuovo responsabile della sicurezza, chiede al dottor Ruth di sospendere il programma ma l’uomo sostiene invece che vi sia un’organizzazione di scanners comandata da Revok che sta cercando di attaccare la Consec. Il medico decide allora di usare lo scanner Cameron per rintracciare ed uccidere Revok e gli mostra un filmato nel quale si vede l’uomo che si è praticato un buco nella fronte per far uscire i corpi che lo possedevano (domanda la dottoressa a Revok “Cos’hai in testa? Senti le voci?” “No, gambe, mani, braccia…”). Keller assiste di nascosto al dialogo tra Ruth e Cameron, e rintraccia un uomo al quale riferisce quanto. Per misurare la forza di Cameron, il professor Ruth lo mette a confronto con un maestro di yoga il quale si mostra nettamente inferiore ai poteri dello scanner. Il primo passo che Cameron compie è quello di rintracciare l’unico scanner che si è sempre tenuto fuori dai giochi, Benjamin Pierce, uno scultore che è appena uscito dal manicomio, riabilitato per la sua arte. Cameron si reca alla mostra di quello e cerca di ottenere, attraverso i suoi poteri telepatici, informazioni su dove possa nascondersi lo scultore, ma viene scoperto da una scanner presente nella sala. Cameron trova Pierce nel suo laboratorio in campagna e mentre cerca di avere informazioni su Revok, irrompe un commando che uccide lo scultore a colpi di fucile a canne mozze. Cameron riesce a disarmarli ed a fuggire. La sera dopo Cameron va in una casa dove si riuniscono altri scanners e durante una seduta irrompe un altro commando mandato da Revok che prima uccide alcuni nella stanza e poi si lancia all’inseguimento degli altri, scappati a bordo di un pulmino. Dopo essere stati nuovamente attaccati, il pulmino sfonda in un negozio di dischi e Kim, la scanner della mostra, e Cameron riescono a fuggire ad un ulteriore tentativo d’omicidio di un uomo armato di fucile. Cameron però si accorge che anche quell’uomo usava l’ephemerol e quindi va nell’industria dove si produce quel farmaco. Qui scopre proprio Revok e scopre anche che il programma di distribuzione dell’ephemerol si trova nel programma Ripe, gestito proprio dalla Consec. Preso contatto con Ruth, sia Kim che Cameron tornano alla Consec per individuare il traditore, ma Kim, finita nell’interrogatorio con Keller, è aggredita dall’uomo. Entrambi gli scanner riescono a fuggire ed il professor Ruth, prima di essere ucciso da Keller, riesce a dire a Cameron che per controllare il programma Ripe egli può usare il proprio sistema nervoso. Raggiunta la prima cabina telefonica, Cameron si collega con il computer della Consec e scarica l’elenco di medici e pazienti che seguono il programma Ripe. Keller cerca, con un ultimo gesto disperato, di uccidere l’uomo dando il comando di autodistruzione al computer dal quale sta scaricando. La reazione di Cameron sarà ancora più devastante e distruggerà la Consec. La coppia decide allora di contattare il primo medico della lista e scoprono che la Consec stava producendo scanner utilizzando l’ephemerol sulle donne incinta. Kim intanto è colpita da una freccia anestetizzante ed anche Cameron cade nella trappola di Revok. L’uomo offre a Cameron la possibilità di allearsi a lui, dopo avergli detto che sono anche fratelli, figli entrambi di un esperimento fatto dal dottor Ruth, prima ancora che nascesse la Consec. Cameron rifiuta e tra i due incomincia un duello telepatico ai limiti del corpo. Cameron riuscirà a salvarsi solo entrando nella testa di Revok.

David Cronenberg, ancora una volta nei panni di regista e sceneggiatore, con questa pellicola compie forse il suo passo più grande nel genere horror. Che il regista canadese intendesse affondare nel tema delle mutazioni il forte legame tra mente e corpo, relazione di matrice freudiana, si era già notato nel precedente Brood (1979) pellicola che incominciava con un dialogo psicanalitico che presto si mostrava come cicatrici sul corpo di Michael. Con Scanners, l’orrore cronenberghiano diventa sofisticato ed intellettuale, dove sono le menti a confrontarsi ed i corpi a mostrarne i segni di una malleabile trasparenza (dice Cameron al dottor Ruth “Mi sento trasparente”). Una scena molto suggestiva difatti è proprio quella della morte dello scultore Benjamin Pierce, la cui mortalità non è nel corpo ma nella voce che si dissolve nella morte (o come quando Kim, dopo che i compagni sono uccisi mentre erano in contatto telepatico, dice “Adesso so cosa vuol dire morire…”). Per quanto riguarda i personaggi, il regista porta sullo schermo due lati della stessa medaglia, Cameron e Revok, lasciando però che alla fine i doppi si sovrappongano. La scena del confronto finale, il passaggio di una mente in un altro corpo. Il cervello è solo la rarefazione del corpo, la sua concentrazione nel posto del comando, la sua localizzazione nel punto più complesso (Enrico Ghezzi – Paura e desiderio). Si fa strada intanto un nuovo percorso dell’autore, il rapporto con le macchine: il sistema nervoso di Cameron come quello di un computer è il passo che porterà all’insieme di corpi e metalli, l’unione di carne e ferro. Lo stesso titolo, la stessa definizione degli scanners, il cui termine si riferisce ad un dispositivo d’esplorazione, un termine tecnico utilizzato nella manutenzione televisiva, segna il passaggio dai corpi arrabbiati, dalle covate malefiche. Il fatalismo apocalittico del regista è nella lunga lista di pazienti sottoposti ad Ephemerol e che con molta probabilità, lo spettatore intuisce, non potrà essere controllata interamente da Kim e Cameron. Il merito degli effetti speciali, e soprattutto della testa che esplode mostrando il corpo come un rivestimento del pensiero, è di Dick Smith. Il film ebbe due seguiti, Scanners 2 – Il nuovo ordine (1991) di Christian Duguay e Scanners 3 - The takeover, inedito in Italia, ed ispirò un’intera serie televisiva.
Mario Bucci, cinemah.com



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Cameron Vale (Lack), prelevato contro la sua volontà e portato al cospetto del dottor Ruth (McGoohan), scopre di essere uno 'Scanner', un individuo dotato di poteri telepatici, e ultimo rimasto capace di contrastare il cattivo Darryl Revok (Ironside), anche lui dotato degli stessi poteri, che ha in mente di radunare tutti gli Scanners e ridurre la società in schiavitù. Accettato l'incarico, Vale entrerà in una rete fitta di intrighi, scoprendo di essere frutto di un esperimento portato avanti ancor oggi.
Sarebbe ingiusto definire questo film come il migliore diretto da Cronenberg, significherebbe dimenticare capolavori come La Mosca o Videodrome, per dirne due. Sicuramente è uno dei film horror più riusciti, in grado di non cadere nel banale e capace di utilizzare gli effetti speciali solo ai fini pratici della storia, che è una delle più complesse che il regista abbia mai scritto, anche se non mancano cadute di tono (il protagonista che riesce ad entrare nella mente di un computer per assorbirne i dati!) e qualche banalità.
Capace di realizzare intrecci, con tanto di scena finale rivelatrice, e di costruire personaggi con uno spessore, Cronenberg dirige con mano ferma e con una precisione chirurgica che ormai gli è consona, anche se tuttavia il risultato può sembrare freddo e agli atti finali ci si rende conto che è più il cervello che il cuore ad essere utilizzato dal regista.
Insolito, soprattutto per uno come Cronenberg, l'utilizzo degli effetti speciali il cui numero si può contare sulle dita di una mano, ma tuttavia indimenticabili come l'esplosione del cervello ad inizio film.
Interpreti eccellenti, bello il personaggio del dottor Ruth, ed unica nota stonata la musica di Howard Shore che si affida ad un solo motivo principale ripetuto, in tonalità diverse, in tutte le scene madri. Buona la fotografia di Mark Irwin.
Francesco Puglisi, cinefile.biz



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La celebre scena dell'esplosione della testa in mille pezzi si colloca nelle primissime fasi del film timbrandone il marchio di fabbrica Cronenberg - prima fase della carriera. La regia del canadese è dinamica, è "scientifica" (vedi le pareti bianche dei laboratori, i computer ed i termini tecnici), e si libera, a tratti, anche a qualche effetto splatter a lui tanto caro. Nel vocabolario Cronenberg è il turno della T come telepatia o meglio della S come scanners = esseri telepatici superiori che a causa degli effetti collaterali di un vecchio farmaco (l'EPHEMEROL) hanno acquistato la facoltà di leggere e manipolare la mente altrui. Fin qui tutto "normale" se non fosse per la crociata che gli Scanners (con a capo Revock - Michael Ironside) hanno deciso d'intraprendere per distruggere ed impadronirsi della società. La Con sec, organizzazione di sicurezza nazionale, decide di servirsi di Cameron (Stephen Lack), anche lui con percezione extrasensoriale, per sventare la cerchia degli scanners di Revock. Si arriva al "mitico" scontro finale tra Revock e Cameron, tra l’atro fratelli. Dobbiamo dire in verità che il film è una pappona fantascientifica di appena sufficiente qualità, un po’ banale la sceneggiatura e decisamente scontata la trama. Solo la presenza di un regista come David Cronenberg dietro la camera lo impreziosisce di trovate buone e di effetti sonori sensazionali. Critica antiscientifica.
Nota: David Cronenberg interpreta il dottor Ruth.
a cura di Riccardo Marra, ilcibicida.com

[Modificato da |Painter| 10/06/2010 18:59]
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