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Cronenberg: note di produzione

Ultimo Aggiornamento: 20/05/2012 18:26
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Sesso: Maschile
20/05/2012 18:26


COSMOPOLIS: NOTE DI PRODUZIONE

ADATTAMENTO
Quando gli si chiede di come Cosmopolis abbia preso forma, David Cronenberg sorride: “Cosmopolis è uno di quei doni che vengono dal nulla”, di quelli in cui speri sempre, ma che sono rari. Paulo Branco — un acclamato produttore portoghese di cui Cronenberg aveva sentito parlare ma che non aveva mai incontrato — lo contattò con in mano i diritti di Cosmopolis di Don DeLillo. Branco pensava che David fosse perfetto per adattarlo: “Sapevo che l’abilità artistica di David avrebbe compensato la sensibilità del romanzo e la violenza sullo schermo.”
Tuttavia, Cronenberg ammette che nel “reinventare la storia per il cinema… in uno strano modo penso che devi tradire il libro allo scopo di rimanervi fedele.” David spiega che qualche elemento del romanzo non sarebbe stato tradotto bene sullo schermo: “Nello specifico, ci sono molti pensieri nella testa di certi personaggi, e non è qualcosa che un film può esprimere senza una voce fuori campo, che per me non è la giusta soluzione. Penso che un film debba avere la stessa atmosfera del libro, quindi ero abbastanza preparato nel fare brutali tagli per preservare l’essenza della storia”. Anche se David si mantiene moltissimo aderente a quella che il produttore Martin Katz chiama “la straordinaria concentrazione, da parte di DeLillo, di dialoghi profondi, intelligenti, artificiali, teatrali”, la storia doveva essere alterata per il grande schermo. A causa delle modifiche, David ha sconsigliato agli attori di leggere il romanzo. Nonostante ciò, DeLillo è stato di grande supporto durante tutto il processo di lavorazione del film e disse a Cronenberg che approvava la sceneggiatura quando si incontrarono, insieme a Paulo Branco, all’Estoril Film Festival.

CASTING
“Fare un casting è un’arte misteriosa,” proclama David Cronenberg. “Puoi uccidere il film se fai un errore persino prima di averlo girato.” Quando il nome di Robert Pattinson saltò fuori per il ruolo di Packer, il protagonista, Cronenberg guardò la maggior parte dei suoi film — inclusa l’interpretazione del giovane attore di Salvador Dali in Little Ashes — e ne fu entusiasta: “Rob era l’attore più interessante e promettente proposto per Cosmopolis, e sapevo che avrebbe portato qualcosa di meraviglioso sullo schermo — forse persino qualcosa che non sapeva di avere.” Sotto la guida di David, Robert fornisce una tagliente, raffinata performance. Infatti, Robert nota di non essersi mai sentito“utilizzato a questo livello come attore”, e il compagno di set Paul Giamatti definisce il casting di Robert “geniale.”

ROBERT PATTINSON – ERIC PACKER
Eric Packer è un giovane egoista membro della classe dirigente, facente parte dell’1% dei super-ricchi. È un antieroe la cui privilegiata realtà è decadente e isolata. Assegnare a Robert Pattinson questo ruolo sgradevole non era ovvio. La grandissima popolarità di Robert forse gli dà qualche idea delle pressioni della fama, ma le sue pressioni includono l’attenzione di accaniti fans che potrebbero aspettarselo in un ruolo diverso. Ed è più giovane rispetto a come Eric Packer era stato concepito, una differenza d’età che influenza la scelta del resto del cast. D’altra parte, nella società di oggi giovani miliardari e operatori di borsa esperti di tecnologia non sono rari.
Inoltre, scegliere Robert rappresenta un’opportunità per attrarre le nuove generazioni verso il cinema di Cronenberg. Ma, alla fine, la scelta si basava sull’esperienza e sul talento di Pattinson, con o senza celebrità.
Cronenberg ha trovato Robert maturo e voglioso di mettersi alla prova: “… Rob non è illuso dalla sua fama; capisce che la fama non è l’ingrediente essenziale dell’essere un buon attore, ed è consapevole del rischio di accettare progetti per far piacere ad altri piuttosto che a se stesso”. Dare vita all’egocentrico Eric Packer richiedeva a Pattinson di dimenticare di essere un personaggio simpatico. Cronenberg osserva: “Qualche attore si preoccupa del fatto non essere attraente o sensibile, ma questo non è mai stato un problema per Rob; la storia è sempre centrata sul cercare la sgradevole verità su chi sia Eric e su cosa significhi essere un miliardario di 25 anni… Rob è incredibilmente simpatico, ma non ha bisogno di piacere alla gente.” Così Eric Packer, un guru della finanza, forse piatto e senz’anima ma allo stesso tempo fragile ed insicuro, è interpretato dal carismatico e modesto Robert Pattinson.
Robert è stato sorpreso ed entusiasmato dall’offerta di Cosmopolis. Ricorda di aver ricevuto la sceneggiatura circa un anno prima, e di aver pensato che fosse “una delle più originali” che avesse mai letto. Tuttavia, dubitava che avesse ottenuto la parte: “Ma poi l’offerta venne fuori dal nulla e ne fui entusiasta!” Elogiando il cinema continuamente “stimolante per la mente” e innovativo di David, Robert dice che era certo di accettare la parte; tuttavia, ammette, “Non avevo idea di come lo avrei interpretato…. All’inizio ero spaventato, soprattutto perché potevo interpretare la sceneggiatura e recitarla in così tanti modi diversi….” Non aveva passato molto tempo con David prima di girare, ma sapeva di essere in buone mani. La sua fiducia nel regista, così come quella di David in Robert, era fondata. “Sentivo David dare forma al film mentre giravamo, e ciò mi rendeva veramente a mio agio, perché significava che non c’era un modo specifico che fosse giusto o sbagliato (di interpretare la sceneggiatura, ndt). Alla fine, ero molto rilassato, specialmente per essere in un film tanto intenso.”
Pattinson voleva un progetto che lo aiutasse a superare se stesso, e Cosmopolis gli fornisce il personaggio per farlo. Eric Packer è imperscrutabile e contraddittorio, astuto e sconsiderato allo stesso tempo. Robert doveva trovare il nucleo emozionale di un uomo che è desensibilizzato, un uomo che interpreta il mondo sulla base di numeri e acquisizioni. Robert osserva, “Penso che Eric abbia un ego molto vorace”. Eric vive un’esistenza artificiale, e il suo successo sembra il risultato di distacco e di fredda razionalità. Tuttavia la sua strana ricerca di un taglio di capelli è rischiosa, irrazionale. Normalmente fa venire persone da lui, incluso un medico per un esame giornaliero, ma insiste sul vedere un antiquato barbiere dalla parte opposta della città, nonostante il rischio della sua personale incolumità.
Rob nota la stretta, sul suo personaggio, di eventi contemporanei, finanziari e politici. La conoscenza del mondo da parte di Eric Packer, tuttavia, viene prima di tutto attraverso la tecnologia, e vede la maggior parte delle cose come mere informazioni, “una sorta di lista o matrice”, suggerisce Rob, nei confronti della quale è indifferente. Rob descrive Eric “Mentre guarda schermi che lo informano dei dati attuali continuamente. Penso che finisca col prendere misure drastiche soltanto per sentire qualcosa, perché è diventato così insensibile”. Lui conosce, e in qualche modo possiede, molte persone, ma non sembra avere alcun amico. Anche la sua nuova moglie sembra distante, un’acquisizione, qualcuno da usare o ignorare. Egli è padrone del suo universo, ma è da solo in cima? Gli importa? L’enigma del personaggio di Eric è il tema centrale del film, e la sua interazione con i personaggi secondari dà forma al puzzle e forse dà qualche idea per risolverlo.

CAST DI SUPPORTO
Cronenberg assicurò a Pattinson il suo supporto alla regia nel creare un autentico Eric Packer. Promise anche a Rob “fantastici attori” con cui lavorare in Cosmopolis — e mantenne tale promessa. In aggiunta all’esperto Paul Giamatti, Robert recita con un cast che va dai giovani talenti Sarah Gadon e Jay Baruchel a star francesi come Juliette Binoche e Mathieu Amalric. Pattinson riassume il cast completo: “Tutti gli attori vengono da contesti diversi, hanno personalità diverse e hanno tutti fatto dei tipi di film completamente diversi tra loro. Non sapevano molto sul film, ma tutti vogliono lavorare con David e questo è il motivo per cui sono qui.”

SICUREZZA
Eric Packer è protetto da forze visibili e invisibili. Kevin Durand interpreta Torval, il capo della sicurezza di Eric. Con un metro e 98 di altezza è una presenza intimidatoria, e il suo personaggio è armato e pericoloso. Torval cerca costantemente di dissuadere Eric dal suo viaggio, specialmente quando riceve informazioni su “minacce credibili”. Ma Eric ignora gli avvertimenti e abbatte la sua stessa sicurezza.
Durand vede il suo personaggio “come un frustrato ex militare, una figura paterna per Eric.” Paragona Eric al “suo figlio adolescente; posso cercare di indirizzarlo verso la giusta direzione, ma alla fine farà quello che vuole”. Gli assistenti di Torval sono Kendra (Patricia McKenzie) e Danko (Zeljko Kecojevic), i cui intensi incontri con Eric hanno la funzione di rivelare ulteriormente il suo vuoto emotivo.

I CAPI DELLO STAFF
In viaggio per il suo taglio di capelli, Eric si incontra con i suoi consulenti finanziari. Il primo a fargli visita nella limousine è Shiner (Jay Baruchel), il socio d’affari di Packer ed esperto di tecnologia . Packer fa affidamento alla sua connessione tecnologica con il mondo e le sue aspettative sono alte. Shiner è incaricato di mantenere alte queste aspettative, ma lo stile del personaggio è più casual e meno da uomo d’affari di quanto ci si aspetterebbe. O forse dovremmo aspettarcelo proprio così? Baruchel descrive il suo personaggio come “Uno di quei ragazzi facenti parte di aziende che operano su internet … uno scansafatiche che è diventato milionario.” È responsabile della sicurezza tecnica di Packer, e ciò lo ha reso ricco, anche se lui dubita del significato di tutto questo.
Vija Kinski (Samantha Morton) è l’esperta di teoria di Packer. Nello specifico, Vija teorizza sulla filosofia della finanza, qualcosa che è privo di umanità. Morton dà corpo a una donna che vive così tanto nella sua testa da notare appena la protesta che sta avendo luogo fuori, mentre dei manifestanti arrabbiati imbrattano e rimbalzano sulla limousine. Realtà e teoria sono probabilità tutte intorno a lei, ma ella rimane impassibile.
Incontriamo l’esperta di finanza di Packer, Jane Melman (Emily Hampshire), mentre la madre single devia la sua corsa— nel suo giorno libero —per incontrarsi con Eric nella limousine, per parlare di una crisi che ha che fare con lo yen. L’indifferenza di Eric nei confronti della sua vita personale e la preoccupazione per i suoi interessi esasperano Jane, anche se c’è una strana eccitazione tra di loro. Lei gli parla nella limousine— e conferma la sua pericolosa posizione finanziaria — mentre lui fa i suoi controlli medici quotidiani, persino durante il suo esame della prostata.

LA MERCANTE D’ARTE
Sapendo che Eric è un fan dell’artista Mark Rothko, Didi Fancher (Juliette Binoche) gli va a fare visita nella sua limousine per dirgli di aver trovato un quadro che pensa dovrebbe comprare. Dopo aver fatto l’amore, Eric le dice che non è interessato a un singolo quadro; vuole comprare l’intera galleria. La Binoche evidenzia che “Didi è combattuta perché è ovviamente attratta da Eric ed è interessata ai suoi affari, ma è offesa dalla sua volgare avidità.” Quando gli si chiede che cosa porti (in più, ndt) la Binoche al ruolo, Cronenberg sorride: “Porta il suo essere francese, il talento, l’humor, la sensualità, mentre illumina per tutto il tempo un lato del nostro protagonista che altrimenti non avremmo visto; cioè che lui è qualcuno che sarebbe coinvolto con una donna matura, forte, supponente.”

LA MOGLIE DA 22 GIORNI
Sarah Gadon, l’attrice di Toronto che ha interpretato la moglie di Carl Jung in A Dangerous Method di Cronenberg, ricompare in Cosmopolis nel ruolo di Elise, la nuova moglie di Eric. È una moderna newyorkese con genitori ricchi e una parlata da collegio, ma non è del tutto interessata al denaro. “Elise ha la patina di una donna del Nord Est (dell’America, ndt) e parla molto di sesso, ma sotto lei è molto intellettuale e artista,” osserva Sarah . “Penso che Eric ed Elise siano semplicemente dei giovani che provano ad essere molto più coinvolti di quello che in realtà sono; Elise ama Eric, ma mentre lui è molto un simbolo di ricchezza, lei è più un simbolo dell’arte e dell’intelletto— o pensa di esserlo —e i due insieme creano un attrito che è eccitante … ma non può durare.” Per quel che riguarda la somiglianza tra il personaggio e l’attrice, Pattinson evidenzia affettuosamente: “Elise è una sorta di gelida regina, ma Sarah in realtà è divertente e dolce.”

IL TERRORISTA PASTICCIERE
Petrescu, l’attivista anti-capitalista interpretato da Mathieu Amalric scaglia una torta in faccia al notoriamente ultra-capitalista Eric, in un raro momento in cui egli è privo di protezione in strada. Questa scena è stata girata pochi giorni prima che un attivista e comico riservasse a Rupert Murdoch un trattamento simile durante una seduta del Parlamento inglese, un intrigante esempio di arte che anticipa la vita. Amalric riconosce l’umorismo del suo ruolo ma anche l’elemento disturbante: “È un momento divertente ma anche sinistro, che solo David Cronenberg può padroneggiare.” Paulo Branco descrive questo stesso momento come “terribile ma reale.”

LA CELEBRITÀ MORTA
K’Naan appare sullo schermo in un funerale all’aria aperta. Interpreta il rapper assassinato Brutha Fez, un musicista spirituale che è trattato dalle masse come un dio. All’infuori dello schermo, il Somalo-Canadese ha collaborato con Howard Shore per il singolo con cui il suo personaggio Brutha Fez è ricordato, intitolato “Mecca”, basato proprio su un testo di DeLillo estratto dal romanzo.

COLUI CHE È STATO PRIVATO DEI DIRITTI CIVILI
Benno (Paul Giamatti) è un personaggio misterioso, che alla fine si scopre essere un risentito ex-impiegato di Packer. Ha silenziosamente seguito Eric con complessi scopi e intenzioni. Quando finalmente si incontrano, Benno fa uscire una parte vulnerabile del miliardario che era stata appena intravista prima. Cronenberg descrive Benno come “la coscienza Eric Packer. Benno lo mette davanti alla sua estrema mancanza di umanità, al suo rimorso e alla sua unica concentrazione sull’inseguimento della ricchezza.”
Giamatti ha desiderato fortemente lavorare con Cronenberg, e concorda col regista sul suo personaggio: “Benno è una sorta di estensione morale — perfino un alter ego — di Eric, il quale mostra più sentimento in quella scena che in qualsiasi altra del film.”

GIRANDO IL FILM
Cosmopolis include le classiche unità di azione, tempo e luogo. Anche se episodica in molti aspetti — è, senza dubbio, un incerto viaggio su strada — la storia è unitaria, in quanto si sviluppa intorno alla ricerca di Eric di un taglio di capelli. Questa è la sua unica intenzione dichiarata, e tutto il resto è una distrazione temporanea — almeno fino ad un certo punto. Il viaggio psicologico è, naturalmente, più complicato, ma l’azione centrale è unitaria.
L’unità di luogo esiste in più di un ambito. Il luogo è il viaggio che si svolge unicamente attraverso Manhattan. Infatti, la storia prende il nome da un luogo — una cosmopoli. Il termine evoca universalità, e la storia si rivolge alla globalizzazione. New York è espressamente citata e si comporta come una città “mitica, iconica”, dice Cronenberg, tuttavia è il mondo all’interno della limousine — lo spazio isolato, artificiale, lussuoso di Eric — che è il luogo principale del film e dove si svolge la maggior parte dell’azione (anche se lui, ironicamente, ne fa uso per il suo viaggio verso il pericolo).
L’esperto regista sentiva che non fosse necessario– e nemmeno attraente –girare a New York. Invece, aveva un supervisionato set creato all’interno di uno studio di Toronto. L’unità di tempo è inerente alla trama. Cosmopolis si svolge in meno di 24 ore.
Eric decide una mattina che cosa vuole davvero (ed è un uomo abituato ad ottenere ciò che vuole): è un taglio di capelli. Deve essere un barbiere specifico, e degli ostacoli lo rallentano, ma viaggia per tutto il corso della giornata e di notte. Questo arco temporale di “giorno-nella-vita” presenta il cast in maniera episodica. Queste unità possono essere persino viste nel modo in cui Cronenberg ha girato il film, trovando utile girare quasi sempre in ordine cronologico, in modo che potesse vedere evolvere il film e accompagnare gentilmente il suo svolgimento. Questo metodo ha anche aiutato a mostrare ogni passo dell’impercettibile evoluzione di Eric nel corso della giornata.

STILE REGISTICO
Ci sono vari modi di dirigere un film. Quello di Cronenberg non comporta provare, improvvisare un dialogo o usare bozzetti: “Voglio che gli attori abbiano idea di come muoversi sul set; il loro linguaggio del corpo è importante quanto i dialoghi.” Solo dopo quel tempo da solo sul set con gli attori, la troupe arriva sul set e rappresenta la scena come un pezzo di teatro.
Con la natura episodica di Cosmopolis, e nessuna prova, gli attori potrebbero ritrovarsi per un paio di giorni senza sapere il tono stilistico. Pattinson ha apprezzato il metodo di Cronenberg: “C’era un processo naturale del conoscerci a vicenda che ha funzionato alla perfezione, specialmente su questo film dove ci sono molte scene lunghe con molto dialogo, con un tono e un ritmo oscuro. Generalmente, (Cronenberg, ndt) mi riprendeva quando mi sentivo pronto e gli piacevano sempre quelle scene.”
Cronenberg chiarisce: “Specialmente con un attore d’esperienza come Paul Giamatti ci sono così tanti livelli, così tanta profondità, così tanti toni emozionali che lui poteva convogliare in una battuta – il che è affascinante – e mi dà l’impressione di come girarla (la scena,ndt). Che sia un primo piano o una ripresa più ampia, si ha una visione dettagliata del linguaggio del corpo.”
Giamatti ha trovato l’esperienza sul set di Cronenberg “liberatoria”. Spiega: “Non ho mai lavorato con un regista così sicuro che ha il coraggio di prendersi tutte le responsabilità del film, il che allontana la pressione da un attore, e sei libero di fare ciò che vuoi.”
Pattinson osserva su David come regista: “Non sembra mai che David stia seguendo le istruzioni dei produttori per far piacere il film ad un certo quadrante (di pubblico, ndt). È comprensibile quando accade, ma è solo grazie a David che un film come questo può essere girato. Mi sono sentito veramente come un attore in questo film e come se fossi una parte della creazione, invece di un mucchio di roba messa insieme con la musica incollata sopra.”

SULL’ESTETICA
Cronenberg ha raffinato il suo stile registico e si fida dei suoi collaboratori, incoraggiandoli a dare il loro meglio, con rapidità e sicurezza. Dopo una riunione privata con gli attori sul set, una prova della troupe è guidata da un operatore cinematografico di lungo corso, Peter Suschitzky. Questo è il loro decimo film insieme (di Cronenberg e di Suschitzky, ndt). Cosmopolis vede il direttore della fotografia Peter Suschitzky usare per la prima volta la fotografia digitale (Ari Alexa) invece del 35 millimetri. Il nuovo formato è stato particolarmente utile su questo film, perché la stessa telecamera è molto più piccola di quella normale, rendendo possibile un più facile adattamento e un girato operativamente dentro i confini della limousine. Inoltre, l’Alexa è molto sensibile alla luce, schiarendo l’immagine in condizioni di poca luminosità – sia in studio che fuori, di notte – più velocemente e facilmente.

UNA LIMOUSINE IN UNDICI PEZZI
Sotto la direzione dello scenografo Arv Greywal, due immacolate limousine bianche sono state comprate per creare lo scenario principale del film. La prima si vede in inquadrature dall’esterno di Eric che entra ed esce dalla limousine, attraversando le strade cittadine, in una protesta a Times Square. Questa macchina è alla fine vandalizzata, colpita e bruciata, e in generale rispecchia il collasso di Packer e la sua discesa nella distruzione.
La seconda macchina è stata subito suddivisa in undici pezzi. Ciascun pezzo era fatto su misura e modulare così da poter essere smontato per facilitare le inquadrature dai vari angoli con la limousine contro uno schermo verde. In post-produzione, il team degli effetti speciali di Mr. X. trasforma lo schermo verde nelle strade di Manhattan fino alla parte opposta della città.
I limiti di spazio significavano che Cronenberg non poteva essere lì con gli attori. Quindi, ascoltava con le cuffie e parlava loro attraverso un sistema di comunicazione interna, mentre guardava l’azione su un monitor. Naturalmente, era solo a pochi passi di distanza da loro e gli parlava personalmente molto spesso.
Robert Pattinson ha trovato che il sistema abbia funzionato a meraviglia: “Ero dentro un’auto per la maggior parte del tempo, e David era fuori vicino agli schermi con un microfono, eppure era incredibilmente sensibile ad ogni piccola mossa che compievamo, anche se non ne eravamo consapevoli. Sembrava sempre percepire quando le cose si facevano interessanti, e questo era molto rassicurante.”
Inoltre, Pattinson ha ritenuto che girare dentro l’auto abbia aiutato la sua caratterizzazione di Eric: “Sono diventato intimo con la macchina e mi sentivo a mio agio sul mio sedile, mentre ciascuno degli altri attori doveva venire e comprendere tutto da solo. Tutti gli altri si sentivano estranei nel ‘mio’ campo.” Data la natura della storia, questa sembra una calzante dinamica su cui lavorare.
C’era, comunque, un elemento claustrofobico che rendeva girare all’interno della limousine un compito non facile, dice Samantha Morton: “Veramente il ruolo più impegnativo che abbia mai avuto! Così tanti dialoghi nella mia testa, la limousine che si muoveva e la gente che le correva intorno! Grazie al cielo c’era la voce rilassante di David al microfono!” Inoltre, la maggior parte degli attori era sola all’interno della limousine. Cronenberg scherzava dicendo che questa era la sua versione di U-Boot 96 e incoraggiava la gente a vedere Lebanon, che è ambientato in un carro armato.
Dopo aver girato soprattutto all’interno della limousine per oltre un mese, Pattinson ha trovato “gradevole” uscirvi e lavorare con altri attori, che scoprivano insieme a lui un nuovo set che ricreava lo spazio di Benno e il barbiere, anche questo creato in modo meticoloso da Arv Greywal e il suo team.

VESTIARIO
Con un attore principale con lo stesso vestito per tutta la durata del film, la costumista Denise Cronenberg riconosceva il bisogno di scelte perfette – e diverse tra loro – sin dal primo giorno di riprese. Gucci l’ha soddisfatta su molteplici fronti: sette abiti neri, magliette bianche, cravatte, cinture e calze nere. Denise commenta: “Avevo bisogno di molteplici vestiti per il personaggio di Rob, così da poter essere preparati sempre, qualunque scelta creativa venisse fatta e qualunque possibile danneggiamento dei vestiti fosse fatto durante le riprese.”

MUSICA
Howard Shore, il compositore tre volte vincitore dell’Oscar, lavora con Cronenberg da oltre trent’anni. Il loro rapporto lavorativo è diventato di facile comprensione. Dopo la discussione della sceneggiatura e dei personaggi con Cronenberg, e dopo la lettura del libro di DeLillo, (Shore e Cronenberg, ndt) hanno chiamato la giovane band Metric a contribuire alla colonna sonora del film, e K’naan a cantare il suo singolo, “Mecca”.
Da cosmopolisfilm.com; traduzione in esclusiva a cura di Max984



***

David Cronenberg: lo stile delle riprese di Cosmopolis

Esistono diversi modi per girare un film. Il metodo di Cronenberg non richiede prove, dialoghi improvvisati o uso di story boards:" Voglio attori che portino il loro input mentre si muovono sul set; il loro linguaggio del corpo è importante tanto quanto il dialogo." Solo dopo un certo periodo di tempo sul set con gli attori la crew arriva sul set e le scene vengono girate come se fossero opere teatrali.
Con l' impostazione naturale ad episodi di Cosmopolis, e senza prove, gli attori arrivano sul set un paio di giorni prima senza conoscere il tipo di stile. Robert Pattinson ha apprezzato il metodo di Cronenberg: "C' era questo procedimento naturale nel cercare di conoscerci tra di noi il che ha funzionato alla grande, specialmente in un film dove ci sono così tante scene con molto dialogo, toni scuri e ritmo. Generalmente iniziava a girare quando a me sembrava il momento giusto e spesso gli piacevano molto quelle scene."
Cronenberg specifica: "Specialmente con un attore con molta esperienza come Paul Giamatti ci sono così tanti livelli, tanta profondità nell'esprimere le emozioni, tutto concentrato in una linea di dialogo - è meraviglioso - e mi da un senso di come girare la scena. Dove deve esserci un primo piano o una ripresa più ampia, per avere una visione dettagliata del linguaggio del corpo."
Paul Giamatti ha trovato lavorare con Croneneberg un esperienza "liberante". Ha spiegato: "Non ho mai lavorato con un regista così sicuro di se, che ha il coraggio di prendersi tutta la responsabilità del film, che toglie pressione agli attori, in modo tale da renderti libero di fare quello che vuoi."
Pattinson commenta: "Non sembra mai che David prenda note dai produttori per rendere il film soddisfacente in un preciso quadrante. è comprensibile quando succede, ma è solo grazie a David che il film può farlo. Mi sono veramente sentito come un attore in questo film e mi sono sentito parte della creazione piuttosto che un mucchio di scene messe insieme con un po' di musica buttata a caso."
Da screenslam.com; traduzione a cura di cosmopolisitaliailfilm.blogspot.it

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